giovedì 2 maggio 2019

Pensiero antipatico, ancorché inutile, del 2 maggio 2019

Le società occidentali più evolute si sono sviluppate sulla base di un conflitto di classe tra proprietari terrieri e borghesi, prima, e tra borghesi e lavoratori, dopo. Il conflitto tra i vari strati della società, quindi, è assolutamente benefico e deve riflettersi nella struttura organizzativa della stessa. Il vero progresso, di conseguenza, ha luogo non quando un paio di individui della classe inferiore si emancipano passando a quella superiore, ma quando è l'intera classe inferiore a trasformarsi in classe dominante. Affinché ciò avvenga è necessario, tuttavia, che ci sia una classe inferiore pronta a salire al livello superiore e che una nuova classe inferiore sia in formazione. Quello che è accaduto e che continua ad accadere in Sicilia, invece, è che la classe superiore selezioni dal basso i suoi nuovi membri per cooptazione e, poiché tale classe è sostanzialmente improduttiva e speculativa, si viene a riprodurre una classe dirigente che non sarà mai interessata al progresso della società. Quando queste persone dicono di avere delle idee e delle proposte nuove - perché chiunque può possedere idee e formulare proposte - pensano di essere o sono ritenuti capaci di cambiare le cose, ma in realtà costoro non hanno alcun interesse a cambiare le cose perché in una società mutata, non sarebbero più classe dirigente. Costoro hanno solo la necessità di rendere più funzionale il sistema che conserva la loro posizione di potere. Chiaro è che le dinamiche che si annidano dietro la cooptazione sono più convenienti per chi non fa parte della classe superiore, eppure le classi inferiori dovrebbero contrapporsi a chi vuole cooptarle.

venerdì 12 aprile 2019

Lo stato di Israele

Ebbene, mi ritengo profondamente anti-sionista, perché di Israele dovrebbe non esistere. Siccome, tuttavia, esiste sulla base di una risoluzione ONU, sarebbe bene imporre ad Israele di tornare ai suoi confini originari. Trovo, inoltre, che i politici israeliani più noti siano dei pazzi fanatici. Oltretutto, molti di loro sono personalmente degli assassini.

Pensiero antipatico, ancorché inutile, del 12/04/2019

Quando la paura di sbagliare prende il sopravvento, sei un uomo morto.

La calma

C'è calma e calma, perché non tutte le calme sono uguali. C'è, per esempio, la calma apparente come anche la calma che preannuncia sciagura. C'è la calma di chi attende di potersi vendicare. C'è la calma del sornione che aspetta il momento giusto per cogliere l'opportunità. Ci sono, dunque, diversi modi di essere calmi. Uno dei modi più odiosi è probabilmente quello di essere calmi perché non si hanno alternative o perché tali alternative non sono considerate credibili. La calma di chi non agisce e non parla perché ritiene che sarebbe inutile farlo. E' la calma di chi, insomma, ha staccato la spina con l'esistenza sotto il solo profilo intellettuale e morale. E' la calma di chi è svuotato di ogni contenuto e non si attende più nulla dal mondo e dalle persone. E' la calma di chi aspetta la fine anche della sua esistenza fisica.  

La scelta

Quello della scelta è un vero problema. Ogni volta che siamo di fronte alla necessità di operare una scelta, abbiamo almeno il 50% delle probabilità di prendere quella sbagliata. La cosa migliore sarebbe, dunque, decidere tra due alternative, perché tra tre la probabilità di assumere la giusta decisione scende al 33,3%. Tuttavia non esiste alcuna controprova di questa affermazione, poiché è sempre possibile che, incidendo la nostra decisione sul comportamento degli altri, la decisione alternativa avrebbe potuto produrre effetti ancora differenti. E' probabilmente che sia pensare agli effetti differenti delle differenti scelte a creare quello stato mal sopportabile di tensione, che talvolta si fa vera e propria angoscia. Non bisognerebbe, quindi, pensare o soffermarsi lungamente sulle alternative né prima né dopo avere scelto.